LA SCUOLA TORNA A SCIOPERARE e IN PIAZZA
Il 18 ottobre la scuola si mobilita con uno sciopero dell’intera giornata e manifestazione nazionale a Roma indetti dai Cobas e dai sindacati conflittuali (nel consueto immobilismo di confederali, snals e gilda), nella convinzione che i devastanti provvedimenti che anche il governo Letta continua a portare avanti, possono essere contrastati solo con una forte mobilitazione. Come è dimostrato dalla vicenda degli “inidonei” (personale docente dichiarato “inidoneo” alla docenza per gravi malattie/patologie e da anni utilizzato nelle biblioteche, nei laboratori didattici, di supporto al POF) che si voleva, con una norma della finanziaria del governo Monti, spostare obbligatoriamente sui profili ata e che grazie a 2 anni di mobilitazione continua, decisa, unitaria sono riusciti a far abrogare la “norma della vergogna”, rimanendo così nel loro ruolo docente e, al tempo stesso, consentendo ai precari ata di essere immessi in ruolo su quei posti.
Molti sono gli obiettivi su cui mobilitarsi, ad iniziare da un forte recupero salariale, almeno 300 euro nette per tutti/e, che dia una “boccata d’ossigeno” a docenti ed ata in grave sofferenza economica per il blocco di contratto e scatti di anzianità che dura dal 2009, doveva terminare nel 2013, e che invece il governo Letta ha addirittura prorogato fino al 2014, vanificando così anche lo “sblocco” degli scatti per il 2011, ottenuto con la lotta dello scorso autunno.
Occorre poi continuare a contrastare con forza la scuola-quiz e l’introduzione del Sistema Nazionale di (S)Valutazione che, varato ad aprile scorso, sempre dal defunto governo Monti, dovrebbe valutare, stilare classifiche e premiare/punire scuole e docenti sulla base dei quiz Invalsi. Quiz invalsi che, molto contestati/contrastati con lo sciopero di maggio (tanto da costringere la Ministra Carrozza e il vice-ministro Rossi Doria a “ridimensionare” e “sminuire” il loro peso, la loro importanza nella valutazione), restano invece lo strumento per valutare docenti e scuole, tanto che l’art.16 del decreto legge 104 prevede che il personale scolastico che lavora in zone in cui i risultati dei quiz Invalsi risultano inferiori alla media nazionale, debba frequentare “attività di formazione obbligatoria”!
Bisogna entrare nel merito della soluzione del precariato (una vergogna a livello europeo, dove le norme prevedono l’assunzione a tempo indeterminato dopo 3 anni di precariato), che non può essere certo la misera (rispetto alle dimensioni del fenomeno) manciata di posti (11268) che il governo Letta ha destinato (tramite concorso) ai precari, bensì l’assunzione dei precari su tutti i posti disponibili e vacanti. In tal senso l’obbligatorietà della materia alternativa alla religione ( che porterebbe alla costituzione di 25.000 cattedre di Materia Alternativa) oltre che “scelta di civiltà”, è un modo concreto per raggiungere una maggiore laicità della scuola.
Da sconfiggere è poi, il tentativo di imporre i BES (Bisogni Educativi Speciali) che hanno lo scopo di scardinare, smantellare l’attuale sistema del Sostegno (con la riduzione di ulteriori 11.000 posti), già continuamente “tagliato” anno dopo anno, con docenti e famiglie costretti sempre più ai ricorsi alla magistratura per vedere almeno rispettata la stessa restrittiva normativa di assegnazione del sostegno.
Ineludibile, infine, è l’immediato pensionamento dei “Quota 96”, lavoratori che nonostante abbiano maturato nei termini previsti i requisiti per la pensione, sono stati incredibilmente “bloccati” dalla riforma Fornero e costretti a restare in servizio ancora per anni . E, sempre in tema di pensione, occorre vigilare e contrastare eventuali tentativi di ulteriori peggioramenti del già devastato sistema pensionistico
18 OTTOBRE: SCIOPERO GENERALE
MANIFESTAZIONE NAZIONALE - Roma-Piazza della Repubblica - ore 10.00
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Volantino Sciopero | 51.68 KB |
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