Incontro con l’Associazione Dottor Clown di Rovigo

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Le classi 2 B e 3 B per i Servizi Socio Sanitari hanno affrontato con la docente di Psicologia, prof.ssa Pizzardo Sara, una unità di apprendimento riguardante la gelotologia, cioè la scienza che studia la risata e le sue ricadute positive in funzione di prevenzione, terapia, riabilitazione e formazione. La “terapia del sorriso”, nata negli anni Settanta grazie al medico Hunter “Patch” Adams (reso famoso anche dal film interpretato da Robin Williams nel 1998), si è diffusa oramai in tutto il mondo, dimostrando gli effetti benefici della risata a livello psichico, fisico e morale. Questa scienza è approdata anche in Italia negli anni Novanta, con la nascita di alcune associazioni diffuse in tutto il territorio nazionale, e a settembre del 2006 è stato anche presentato il primo Master attinente alla gelotologia dal titolo “Il clown nelle strutture socio sanitarie”, presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi ROMA TRE.

Per completare questo percorso di approfondimento gli alunni hanno potuto incontrare alcuni volontari dell’associazione Dottor Clown, che garantisce la propria presenza ogni settimana nei reparti di Pediatria, Geriatria e Chirurgia dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Rovigo. Naturalmente i volontari si sono presentati con il loro nome-clown, che costituisce una sorta di biglietto da visita capace di stimolare la curiosità: c’erano Bolla Blu, Caramella, Smemorina e Ebo. Immancabili le valigie piene di “cianfrusaglie”, che all’occorrenza si rivelano insostituibili per stappare un sorriso, il camice pieno di disegni colorati e il nasone rosso che li caratterizza tanto.  I volontari, oltre che creare divertenti situazioni con gli studenti, hanno spiegato che “Clown-Dottori” non ci s’improvvisa, ma bisogna effettuare un percorso formativo e un tirocinio di un anno, dato che si entra in contatto con realtà molto delicate e spesso di sofferenza (come gli ospedali, le zone colpite da disastri naturali o da  guerre) o comunque ci si relaziona con persone con bisogni particolari (come gli anziani, i carcerati o i diversamente abili). I “Clown” sono arrivati al cuore dei nostri studenti, spiegando quanto possa essere bello e soddisfacente strappare un sorriso a un bambino malato o a un anziano solo, che si trovano a vivere una situazione di grande disagio, e quanto aiutare gli altri possa far apprezzare le piccole cose della vita, che spesso ci passano davanti senza essere valorizzate abbastanza.

Ai ragazzi è rimasta impressa una frase che ha detto Bolla Blu: “Mi sento molto più me stessa quando indosso il naso rosso e faccio sorridere gli altri!”.